La mappa del tesoro perduto (Spotti, Caruso)

Per il giorno del mio compleanno, i miei genitori organizzarono una caccia al tesoro. Decisi di invitare i miei più cari amici: Beatrice, Giacomo, Leonardo e Chiara.
Dopo che mio padre ci diede la mappa, iniziammo la nostra avventura.
Il nostro percorso si svolgeva in un bosco vicino alla mia casetta di campagna, molto conosciuto da tutti noi.
Iniziai a leggere la mappa...
  
          "se il tesoro vuoi trovare, 
           il lago dovrai attraversare"

Chiara vide alcuni pezzi di tronco di albero accatastati tutti da una parte e, affianco, delle corde. Pensammo di costruire una zattera, allineando i tronchi e legandoli con le corde. Dopo un faticoso lavoro, la zattera fu terminata.
Ben presto ci ritrovammo dall' altra parte del lago.
Pensammo che il peggio fosse passato, ed invece, seguendo la mappa, scoprimmo che c'era una seconda prova:

           "se il tesoro vorrete conquistare
             il burrone dovrete saltare"

Alzando gli occhi vedemmo delle liane e Giacomo, che era il più coraggioso, fu il primo che con una grande rincorsa saltò il burrone. Così facemmo anch'io e Leonardo, tutti con molta facilità, ma per Beatrice e Chiara non fu molto semplice, anzi fu piuttosto complicato: non sapevano bene come scendere dalle liane, infatti, l'atterraggio fu molto brusco ma ne uscirono entrambe sane e salve.
L'ultima prova, denominata "sfiniti ma agguerriti", consisteva nel cercare la chiave che ci avrebbe permesso di entrare in possesso del tesoro. Gli indizzi segnalati sulla mappa consistevano nel metterci davanti alla grossa quercia e contare dieci passi avnti, sei passi a destra e due passi indietro e sotto il grande masso di pietra vedemmo qualcosa luccicare: ERA LA CHIAVE. 
Finalmente raggiungemmo i miei genitori, e con la chiave aprimmo un grande scatola contenente il tesoro: LA MIA BELLA TORTA DI COMPLEANNO!!