Durante l'uscita didattica del 22 gennaio in cui abbiamo visitato la bellissima Mostra degli Impressionisti presso Palazzo Ducale, ci siamo recati anche ad esplorare la parte cinquecentesca e seicentesca di Genova.
Siamo partiti da Piazza De Ferrari, abbiamo percorso via XV aprile, siamo
giunti in Piazza Fontane Morose e siamo andati
in Via Garibaldi o Via Nuova. Lì abbiamo visitato vari palazzi del
Sistema dei Rolli, come Palazzo Bianco o Palazzo Rosso.
Piazza De Ferrari
Piazza De
Ferrari è la
principale piazza di Genova. Situata nel pieno centro della città, ed in
particolare presso l'antico sestiere di Portoria, ne rappresenta il fulcro
commerciale, finanziario ed economico, oltre ad essere principale punto di
riferimento in occasione degli eventi più importanti della vita cittadina.
La piazza,
intitolata a Raffaele De Ferrari, duca di Galliera, uomo politico e banchiere,
ha una forma irregolare, dovuta a successivi interventi urbanistici, che hanno
determinato l'accorpamento di due aree contigue, urbanisticamente
differenziate, come evidenziato anche dai diversi stili architettonici degli
edifici. Occupa una superficie complessiva di circa 11.000 m².
Via XXV Aprile
Via XXV Aprile è stata costruita dalla famiglia Parodi e in
una zona dove erano già presenti alcuni palazzi. Essa fu costruita per
ingraziarsi il popolo e, in lontananza, perpendicolare alla via, si può
intravedere, all'interno della Villetta Di Negro, il Museo d'arte orientale E. Chiossone che
rappresenta il più grande museo di storia giapponese del mondo (escluso il
Giappone).
Via XXV Aprile fu ristrutturata tra il 1825 e il 1828 nel
contesto del piano di rinnovamento urbanistico attuato dall'architetto Carlo
Barabino, creando il collegamento, da tempo auspicato, delle "strade
nuove" con la via Giulia, uscita orientale della città. Dal secondo dopoguerra
è denominata via XXV aprile per ricordare il giorno della liberazione dall'occupazione tedesca e la fine della II guerra mondiale.
Piazza Fontane Morose
Piazza
Fontane Morose è un' antica piazza di Genova costruita nel 500, così chiamata
perché nell’antichità, di notte, si tenevano incontri “amorosi” di un certo
tipo. C'è invece chi sostiene che la piazza abbia questo nome perché nell'antichità vi erano delle fontane che oggi non vi sono più e gli spruzzi d'acqua ricordavano le onde del mare.
Nella piazza è situato un palazzo appartenente alla famiglia Spinola detto
appunto Palazzo Spinola.
È un palazzo di metà 500 decorato a bande. Inoltre,
nelle nicchie, vi sono le statue degli antenati della famiglia. Ha una struttura molto particolare perché la costruzione dei pavimenti e dei pilastri portanti è stata fatta
riutilizzando il legno di vecchie navi. Il nome della famiglia Spinola ha
origini molto singolari, infatti è derivato dalla “spina” ossia il rubinetto
delle botti di birra.
Il palazzo è oggi sede del Banco di Sardegna. Situato sulla
piazza Fontane Marose, nel XIII secolo, è luogo marginale ma strategico perché
è vicino alla Porta di Santa Caterina.
Nel XVI secolo vengono sostituite le tipiche
quadrifore. Il Palazzo fu costruito per Giacomo Spinola tra il 1445 e il 1459 ma raggiunge la massima posizione nel 1614 con Giovanni Battista Spinola, letterato che divenne doge della Repubblica di Genova nel 1613-1615. Agli inizi del XIX secolo appartiene ancora agli Spinola.
La famiglia Spinola è una delle più antiche e importanti famiglie genovesi, insieme agli Imperiale, ai D'Oria, ai Fieschi di Lavagna e ai Grimaldi fu una delle quattro famiglie che contrassegnarono la vita politica della Repubblica di Genova. Nel Medioevo, insieme ai D'Oria, come rappresentanti della nuova nobiltà borghese di parte ghibellina si contrapposero alle famiglie Fieschi di Lavagna e Grimaldi di nobiltà feudale e guelfa.
Nella piazza e nella vicina Via Garibaldi, in certi
periodi dell’anno, si tenevano feste, tornei e giostre. Fu inglobata nella
cinta muraria chiamata delle Mura Nuove nel 1639.