Andrea Doria, dopo la riforma costituzionale, attuò una ristrutturazione urbanistica che riguardó in particolare, fra il 1536 e il 1553 le mura trecentesche. Quest'ultima è una precisa e documentata testimonianza di quella che fu la Genova del "secolo d'oro", cioè sovrana del mediterraneo, ma anche un importante crocevia di principi e sovrani diplomatici e autorità ecclesiastiche.
Perciò, nel anno 1576, il senato della repubblica di Genova istituisce il Rollo (rotolo di pergamena) degli alloggiamenti pubblici, cioè l'elenco di quelle dimore aristocratiche scelte ufficialmente per accogliere gli ospiti forestieri e il loro seguito in visita di stato. I palazzi sono divisi in tre categorie in base al loro livello di pregio architettonico e di lusso: a ogni categoria corrisponde un diverso grado di dignità degli ospiti-ambasciatori, dignitari, principi, sovrani, papi e imperatori. Di volta in volta era un sorteggio a stabilire quale dimora doveva assumersi l'onore dell'accoglienza, infatti la famiglia a cui apparteneva il palazzo, era molto felice di ricevere ospiti ricchi, che potevano aumentarne il prestigio e commerciare prodotti nuovi.Tra questi ospiti ci fu anche Rubens, più volte a Genova all'inizio del 1600, che rimane impressionato dall'eccezionalità di questa rete di dimore, e dall'estremo grado di lusso che le contraddistingue tanto da incitare tutta l'Europa a imitarlo.
In epoche successive, le medesime abitazioni hanno ospitato viaggiatori illustri che includevano il capoluogo ligure nei loro "grand tour" culturali o turistico-economici. Le dimore iscritte nei rolli si dividevano in tre categorie in rapporto alle dimensioni bellezza e importanza e venivano destinate in base a questi criteri a ospitare cardinali, principi e viceré, feudatari, ambasciatori, governatori. A ogni categoria era riferito un corrispettivo bussolo con i nomi dei proprietari destinati a concorrere all' estrazione a sorte per sostenere oneri e onori delle visite ufficiali. Solo tre erano i palazzi che potevano ospitare alti dignitari o comunque le più alte cariche, ed erano le abitazioni di Giò BATTA DORIA, NICOLÒ GRIMALDI e FRANCO LERCALI. Dalla disposizione dei rolli si precisava che tali abitazioni erano riservate a: papa, imperatori e re.
Questi palazzi si trovavano in Via Balbi e nella Strada Nuova (l'attuale via Garibaldi chiamata ai tempi via Aurea). Quest'ultima apparteneva al progetto di ristrutturazione urbanistica iniziata tra il 1500 e il 1600. La costruzione iniziale fu quella di un nuovo quartiere abitativo per i nobili che abbandonarono i quartieri medievali. La realizzazione del progetto durò a lungo (circa 40 anni), e si deve in gran parte alla ricchissima famiglia dei Grimaldi, che acquisì anche l'area più estesa. Pian piano tutti i lotti mobiliari di terreno affacciati su via Garibaldi furono comprati dalle altre famiglie nobili di Genova, dove ciascuna costruì il suo palazzo. La zona più malfamata della città venne trasformata nell'area più privilegiata e dal punto di vista costruttivo vennero risolti per la prima volta problemi edilizi collegati al costruire di costa, sopra il porto, un tale complesso di palazzi.
Nel 2006 l'Unesco ha inserito "Le strade nuove e il sistema dei palazzi dei rolli" nel patrimonio mondiale dell'umanità.
I palazzi compresi sono 42, sebbene ce ne siano ben 116 (che in passato erano 150). Molti edifici hanno conservato pressoché intatta la struttura originale e sono in
parte visitabili in quanto sede di istituzioni pubbliche e di musei. Tra questi ci sono quelli appartenenti al sistema dei musei di strada nuova: Palazzo Rosso, Palazzo Bianco, Palazzo Tursi e Palazzo Spinola (sede della galleria nazionale di palazzo Spinola e Palazzo Reale).
parte visitabili in quanto sede di istituzioni pubbliche e di musei. Tra questi ci sono quelli appartenenti al sistema dei musei di strada nuova: Palazzo Rosso, Palazzo Bianco, Palazzo Tursi e Palazzo Spinola (sede della galleria nazionale di palazzo Spinola e Palazzo Reale).